UN GIRO PER L’EUROPA CHE CONTA: LE AVVERSARIE DELLA JUVENTUS IN CHAMPIONS

La sensazione (diffusa) che si è avuta subito dopo il sorteggio dei gironi di Champions è che l’urna benevola dello scorso anno si sia completamente ritorta contro ad Allegri e compagnia.

E allora 3 squadre dei principali campionati europei: Manchester City, Siviglia, Borussia Mönchengladbach. Vediamole nel dettaglio.

Gli inglesi della sponda blu di Manchester sarebbero, sulla carta, gli avversari più quotati, forti di un mercato estivo da quasi 200 milioni (Kevin De Bruyne, e quindi Wolfsburg, permettendo). Analizzando attentamente i giocatori arrivati alla corte di Manuel Pellegrini, però, si rimarrà allibiti non tanto dai nomi quanto dalle cifre sborsate: Nicolas Otamendi, difensore proveniente dal Valencia, pagato 45 milioni e la cifra record (vicina ai 63 milioni) pagata per Raheem Sterling dimostrano la poca oculatezza usata dalla società sul mercato, in attesa di versare un’altra cascata di milioni (più di 70), come già accennato, per il centrocampista belga del Wolfsburg. Liberatisi di qualche esubero –Jovetic , Dzeko, Milner– hanno iniziato la stagione nel migliore dei modi, vincendone tre su tre, travolgendo il Chelsea di Mourinho, non subendo gol. Il tutto soprattutto grazie alle giocate del nuovo “diez” Aguero, e dell’uomo degli assist David Silva. Ciò che però potrebbe agevolare gli uomini di Allegri in Champions è quella sorta di maledizione, black-out –chiamatelo come volete– che colpisce i campioni del City appena varcano il territorio nazionale. Una sindrome, a conti fatti, molto simile alla nostra (escluso lo scorso anno) che sulle 4 partecipazioni della “golden age” dei Citizens ha fatto racimolare 2 eliminazioni –di cui una clamorosa senza vittorie e senza passare dall’Europa dei piccoli– e 2 ottavi contro il Barcellona, con 4 sconfitte. Attenzione quindi, o vincono il girone, o potrebbero anche fermarsi da soli.

Del Siviglia si dice da un po’ di tempo: “L’Europa League è una competizione alla quale partecipano una cinquantina di squadre e alla fine vincono sempre loro”. Riusciranno a farsi valere anche nell’Europa dei grandi? La risposta molto probabilmente è positiva, poiché giocano a memoria e hanno cambiato poco –Bacca è stato sostituito da Immobile e Llorente, sono arrivati N’Zonzi per il centrocampo e Rami per la difesa–.  In sostanza, ricordando anche la prestazione in Supercoppa Europea col Barcellona che poteva trasformarsi in rimonta leggendaria, gli spagnoli sono una squadra più imprevedibile degli inglesi, forse anche più temibile per i bianconeri, anche perché nell’ultima decade il calcio spagnolo si è rivelato l’anti-Italia.

Ed infine un’incognita. Però tutto fuorché squadra materasso. Il Borussia, l’ “altro Borussia”, dopo i gloriosi anni ’70 che l’hanno visto ai vertici anche in Europa, partecipa per la prima volta alla Champions moderna dopo 40 anni di assenza. Soprattutto grazie al suo allenatore, Lucien Favre, i tedeschi giocano da 3-4 anni a questa parte un calcio organizzato, a tratti molto gradevole. Il modulo dei tedeschi è il classico 4-4-2 che ha i suoi terminali offensivi nell’ esperto Raffael, seconda punta brasiliana, Patrick Hermann, giovane centrocampista offensivo e uno dei protagonisti della rinascita moderna dei tedeschi -che ricordiamo hanno avuto il merito di far esplodere un giovanissimo Marco Reus–, Josip Drmic, prima punta che ha sostituito il partente Max Kruse, ma soprattutto il baby Hazard, fratello di Eden, chiaramente osservato speciale per questa stagione dopo il riscatto del cartellino dal Chelsea. Il campionato del Borussia è iniziato con due sconfitte e la sensazione è che i tedeschi lasceranno (molto) in secondo piano le sei partite del girone, a discapito della Bundesliga. Attenzione però, perché sul loro campo qualcuno perderà punti. Speriamo siano quelli con la maglia blu.